giovedì 28 luglio 2016

Pallanuoto e Olimpiadi: Louis de Breda Handley


Domanda: quanti sono gli atleti italiani che hanno partecipato ai Giochi olimpici di Saint Louis del 1904? Nessuno: l’Italia non mandò nessuno a gareggiare. Anzi no: il Belpaese fu in qualche modo rappresentato alla seconda edizione delle Olimpiadi. Di più: salì sul gradino più alto del podio. Accadde nella pallanuoto, con uno straordinario atleta chiamato Louis de Breda Handley.

Il suo vero nome di battesimo, in realtà, era Luigi. Ed è a Roma che nasce il giorno di San Valentino del 1874 da madre italiana e padre americano, tal Francis Montague Handley che L’Osservatore Romano attesta come scultore personale dei papi Leone XIII e Pio X. Luigi dimostra subito una naturale predisposizione per lo sport: nuotare nelle acque del Tevere è uno dei suoi passatempi preferiti. All'età di 22 anni decide di trasferirsi oltreoceano: arrivato a New York, dove trova lavoro in una ditta di import, aggiunge sul passaporto il cognome del padre e anglicizza il proprio nome in Louis.

Breda Handley si avvicina alla pallanuoto, che in quegli anni segue negli Stati Uniti regole completamente differenti da quelle in vigore in Europa: è consentito spingere sott’acqua gli avversari, il pallone utilizzato è diverso e per fare gol basta appoggiarlo su delle apposite mattonelle del bordo vasca. Proprio a Breda Handley, celebre per il suo tiro noto come “salto del salmone”, verrà in seguito riconosciuto il merito di aver introdotto definitivamente lo stile europeo in America, facendo così adeguare gli Stati Uniti al resto del mondo.

Affiliatosi al New York Athletic Club, eccelle sia nella pallanuoto che nel nuoto, dove introduce la tecnica dello stile libero. Ai Giochi olimpici del 1904, mera costola della fiera che celebra il centenario del passaggio della Louisiana dalla Francia agli Stati Uniti, Breda Handley gareggia in tutti e due gli sport. Il torneo della pallanuoto è un mezzo fiasco: non ci sono rappresentative europee, vuoi per penuria di fondi, vuoi per le diverse regole adottate.

Nello specchio d’acqua artificiale del Life Saving Exhibition Lake - a dispetto del nome, causerà il decesso di alcuni atleti ammalatisi di febbre tifoide - si sfidano appena tre squadre, tutte americane: il New York Athletic Club supera per 6-0 il Missouri, con Breda Handley che va a segno una volta, per poi battere il Chicago Athletic Club 5-0 in finale. Sebbene i giocatori siano stati omaggiati con delle medaglie, il Comitato Olimpico Internazionale non riconoscerà mai ufficialmente questo torneo, etichettandolo come “sport dimostrativo”.

Non è l’unico oro per Breda Handley, che assieme ad alcuni compagni di squadra vince pure la staffetta 4 x 50 yard stile libero. Una volta ritiratosi, diventa il primo allenatore della nazionale di nuoto femminile degli Stati Uniti e intraprende la carriera di giornalista, scrivendo cinque libri sulla pallanuoto e compilando la voce “Nuoto” dell’Encyclopædia Britannica. Un eclettico nato, dentro e fuori dall’acqua.

(Articolo pubblicato su Il Tirreno del 25-07-2016)

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