mercoledì 18 novembre 2009

La battaglia di Khartoum


Photo: Thedailydischarge.com


 Adua, El Alamein, Algeri... i manuali di storia raccontano di battaglie che hanno avuto l'Africa come scenario. Battaglie che hanno fornito spunti di riflessioni per adattamenti cinematografici, che hanno deciso le sorti di governi nazionali - l'esecutivo di Francesco Crispi cadde proprio in seguito alla sconfitta nel territorio etiope, una sorta di disfatta per antonomasia prima che si verificasse Caporetto - o addirittura di conflitti bellici, come nel caso di El Alamein, scontro cruciale della Seconda Guerra Mondiale. 

Oggi verrà aggiunto un nuovo capitolo sui libri di storia: la battaglia di Khartoum. La capitale del Sudan è stata designata quale teatro dello spareggio tra Egitto ed Algeria per la qualificazione ai prossimi Mondiali di calcio in Sud Africa. 

Giornalismo sportivo e lessico militare, spesso, incrociano le proprie strade: si è soliti udire o leggere di "bombe da tre punti", di "missili terra-aria" che si infilano sotto la traversa, di maldestri attaccanti che "sparano" addosso al portiere avversario, intento a "proteggere il suo fortino". 

Si narra, inoltre, che l'usanza del tutto calcistica della fascia indossata dal capitano sia stata mutuata proprio dal mondo militare: pare che l'ispiratore sia stato un generale inglese impegnato sul fronte durante la Prima Guerra Mondiale. E, in un celebre saggio, lo scrittore George Orwell arrivò ad asserire che lo sport altro non è se un'imitazione della guerra. 


Nel caso di Egitto-Algeria le due strade si sono, ancora una volta, incontrate...


lunedì 16 novembre 2009

Tipi da spiaggia



Una domanda: quanti di voi sanno dell'esistenza dei Mondiali di calcio in spiaggia, o meglio, di beach soccer? La manifestazione non è certo delle più longeve: quella che inizia oggi a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, è la quinta edizione che si svolge sotto l'egida della Fifa. Il meccanismo è identico a quello dell'assai più celebre Coppa del Mondo di calcio, con una comprensibile riduzione delle squadre partecipanti (l'esatta metà): in ogni continente si disputano i gironi di qualificazione. Tuttavia, esisteva già qualcosa di simile negli anni precedenti, pur senza il riconoscimento del massimo organo calcistico...



giovedì 12 novembre 2009

L'Atalanta, dalla B all'Europa



Possibile che una squadra di calcio possa retrocedere dalla massima serie del proprio paese e, l'anno successivo, partecipare nientemeno che ad una coppa europea? Possibilissimo. Per partecipare alla defunta Coppa delle Coppe, infatti, era necessario vincere la propria coppa nazionale, indipendentemente dai risultati conseguiti in campionato.


Ed è proprio quello che accadde, nella stagione 1986-87, all'Atalanta: la squadra bergamasca fu relegata in serie B ma, nel contempo, arrivò in finale di Coppa Italia. Qui fu sconfitta dal Napoli di Maradona, fresco vincitore dello scudetto: i partenopei avrebbero partecipato alla Coppa dei Campioni. L'Italia, però, avrebbe dovuto comunque iscrivere una propria squadra alla Coppa delle Coppe. E così, come da regolamento, il diritto di partecipazione passò dal Napoli campione d'Italia all'Atalanta retrocessa. Gli orobici, tuttavia, non recitarono il ruolo di rincalzo e si fermarono alle porte della finale. In questo articolo, pubblicato sul sito SportVintage, vengono ripercorse tutte le tappe di quella magnifica cavalcata.

Buona lettura a tutti.

Simone

lunedì 9 novembre 2009

Il gol che fece scricchiolare il muro


Oggi, 9 novembre, è una data particolarmente importante nella millenaria storia dell'uomo. Per la Germania, in particolare, il 9 novembre ha una duplice valenza. Fu il giorno in cui, nel lontano 1918, fu ufficialmente proclamata la Repubblica di Weimar: era la prima forma di governo repubblicana in un territorio che, fino alla sconfitta patita durante la Prima Guerra Mondiale, era stato sotto il dominio di un imperatore.

Ma è un altro 9 novembre ad essere letteralmente scolpito nella memoria dei tedeschi e di una larga porzione di mondo: nel 1989 venne abbattuto il Muro di Berlino. Un evento, questo sì, davvero epocale: assieme a quella barriera in cemento che ha tagliato la città per 28 anni crollò anche l'Unione Sovietica e, con essa, il comunismo nell'Est Europa. 

Oggi, 9 novembre, ricorre dunque il ventesimo anniversario della caduta del Berliner Mauer. Come è già accaduto - e come accadrà in seguito - nel recente passato, intendo celebrare a modo mio la ricorrenza. Ovvero raccontando un episodio che intreccia sport, storia e tanto altro ancora...